Spalla dolorosa dell’atleta
Quali sono gli sport maggiormente a rischio per patologie a carico della spalla?
Generalmente, gli sport che comportano movimenti ripetitivi, sovraccarico articolare o traumi diretti a carico degli arti superiori sono quelli con il più alto rischio di patologie a carico della spalla. Di seguito alcuni esempi.
Sport Overhead (con movimenti sopra la testa)
Questi sport richiedono movimenti ripetitivi e forzati del braccio sopra il livello della spalla, mettendo sotto stress la cuffia dei rotatori e altre strutture articolari:
- Nuoto: il continuo ciclo di bracciate, specialmente nello stile libero e a farfalla, può provocare sovraccarichi e tendinopatie.
- Tennis: il servizio e i colpi in elevazione sollecitano i tendini ed i legamenti della spalla.
- Pallavolo: i gesti di schiacciata e servizio mettono sotto pressione l’articolazione.
- Pallacanestro: i movimenti di tiro e i contatti durante il gioco possono provocare sia lesioni da sovraccarico sia traumi.
Sport di Lancio
Questi sport prevedono accelerazioni esplosive del braccio, causando stress sulle strutture della spalla:
- Baseball e softball: l’azione del lancio può provocare lesioni da instabilità o danni al cercine glenoideo.
- Pallamano: il gesto del tiro in particolare è altamente stressante per la spalla.
Sport di Contatto
Le collisioni frequenti in questi sport possono portare a lussazioni, fratture o lesioni dei legamenti:- Rugby e football americano: sono comuni traumi diretti alla spalla, con possibili lussazioni o fratture.
- Arti marziali e sport di combattimento: i movimenti di lotta e le cadute possono danneggiare tendini, legamenti e articolazioni.
Sport con Alto Sovraccarico Articolare
In questi sport, la forza applicata alla spalla è spesso maggiore di quella che l’articolazione può tollerare a lungo termine:- Sollevamento pesi: le alzate sopra la testa e gli esercizi con carichi pesanti possono causare tendinopatie e instabilità.
- CrossFit: gli esercizi combinati e ad alta intensità sollecitano ripetutamente la spalla.
Sport Acrobatici e Dinamici
Questi sport combinano movimenti ampi, forza e rischio di cadute:- Ginnastica artistica: le cadute e le posizioni di carico sulle braccia possono provocare lesioni.
- Arrampicata sportiva: la forza richiesta durante la presa può causare sovraccarichi ai tendini e instabilità.
Quali sono le cause più frequenti di dolore alla spalla negli sport che coinvolgono gli arti superiori?
Il dolore alla spalla negli sport che coinvolgono gli arti superiori è generalmente causato da una combinazione di sovraccarico funzionale, movimenti ripetitivi, e traumi diretti o indiretti. Ecco le cause più frequenti, suddivise per categorie, che nei singoli contesti clinici possono talvolta anche sovrapporsi e combinarsi allo stesso tempo:
Cause più comuni di dolore alla spalla negli sport:
- Lesioni da sovraccarico e uso ripetitivo
- Patologie della cuffia dei rotatori e del capo lungo del bicipite (tendinite, borsite, sindrome da conflitto e lesioni tendinee): l’uso ripetitivo dei muscoli sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare, fondamentali per i movimenti e la stabilità della spalla, può portare ad infiammazioni o a microlesioni o degenerazione tendinea. Sport che prevedono movimenti ripetitivi sopra la testa come nuoto, tennis, pallamano e pallavolo sono particolarmente a rischio. Per ulteriori dettagli visita la pagina dedicata. Fenomeni di infiammazione e lesioni tendinee da overuso possono colpire anche il capo lungo del bicipite che è anatomicamente connesso alla cuffia dei rotatori. Per ulteriori dettagli visita la pagina dedicata
- Lesioni del labro glenoideo
- Lesione SLAP (Superior Labrum Anterior to Posterior): Tipica degli sportivi che lanciano o praticano sport overhead (come il baseball o il tennis), è causata dal movimento ripetitivo o da traumi misconosciuti che stressano il labbro glenoideo, una struttura fibrocartilaginea che stabilizza la spalla. Molto spesso si associano anche lesioni secondarie.
- Instabilità della spalla
- Microinstabilità ed instabilità multidirezionale: nei giovani atleti o in sport che prevedono movimenti ripetitivi del braccio come il nuoto, il movimento continuo e ampio della spalla può portare a microtraumi ripetuti che destabilizzano l’articolazione portando quadri di spalle dolorose senza una storia evidente di lussazione della spalla.
- Lussazioni o sublussazioni: possono essere acute (causate da traumi durante sport di contatto come rugby o calcio) o croniche, per lassità articolare legata a movimenti ripetitivi.
- Lesioni traumatiche
- Rottura della cuffia dei rotatori: traumi acuti (cadute o impatti) o sforzi improvvisi durante l’esecuzione di movimenti ad alta intensità possono causare la rottura di uno o più tendini della cuffia. Per ulteriori dettagli visita la pagina dedicata
- Fratture e lesioni ossee: cadute o collisioni negli sport di contatto (rugby, judo, arti marziali) possono provocare fratture della clavicola, dell’omero o della scapola. Per ulteriori dettagli visita la pagina dedicata
- Sindromi scapolotoraciche
- Disfunzione scapolare: una cattiva coordinazione nei movimenti tra scapola e omero, spesso causata da squilibri muscolari, è comune in sportivi che usano intensamente gli arti superiori.
- Altre cause
- Capsulite adesiva (spalla congelata): sebbene più rara negli atleti giovani, può insorgere a seguito di lesioni o immobilizzazioni prolungate. Per ulteriori dettagli visita la pagina dedicata
- Neuropatie riferito: Problemi cervicali o nervosi (come la compressione del nervo scapolare) possono causare dolore che si irradia alla spalla.
Quando è consigliato fermarsi in caso di dolore alla spalla durante l’attività sportiva?
Il dolore alla spalla è un sintomo frequente negli sportivi, soprattutto in quelli che praticano discipline che coinvolgono intensamente gli arti superiori. Tuttavia, non sempre è facile capire quando sia opportuno sospendere l’attività fisica per evitare peggioramenti o infortuni più gravi.
È consigliato interrompere subito l’attività sportiva quando:
- Il dolore è acuto, improvviso e compare durante un gesto atletico.
- Si avverte una sensazione di “scatto” o “strappo”, oppure un suono simile a un “pop”.
- La spalla appare instabile, come se “uscisse” dall’articolazione.
- Si verifica una riduzione significativa della forza o della capacità di sollevare il braccio.
- Si notano gonfiore, ecchimosi o una deformità visibile.
- Il dolore è associato a formicolii o perdita di sensibilità al braccio o alla mano.
In questi casi, è importante sospendere immediatamente l’attività e consultare uno specialista per una valutazione approfondita.
È consigliato fermarsi temporaneamente se:
- Il dolore è ricorrente e compare dopo l’allenamento o durante determinati movimenti.
- Si manifesta una rigidità crescente o una limitazione della mobilità articolare.
- Il dolore è sordo e persistente, soprattutto nei movimenti sopra la testa.
- Si fatica a recuperare tra una sessione di allenamento e l’altra.
In queste situazioni, è opportuno ridurre o sospendere temporaneamente l’attività fisica e considerare una visita fisiatrica o ortopedica. Interventi tempestivi, come esercizi di riabilitazione, terapia fisica o modifiche al gesto tecnico, possono prevenire l’evoluzione verso patologie croniche.
Si può continuare a praticare sport (con attenzione) se:
- Il dolore è lieve e occasionale.
- Non limita i movimenti né la forza.
- È probabilmente legato a un affaticamento muscolare temporaneo.
In questo caso, è comunque consigliabile monitorare i sintomi, dedicare maggiore attenzione al riscaldamento, all’allenamento del controllo scapolare e della cuffia dei rotatori, e rispettare i tempi di recupero.
In sintesi, se il dolore alla spalla è intenso, persistente o limita i movimenti, è sempre meglio fermarsi e consultare un medico. Intervenire precocemente consente una ripresa più rapida e sicura dell’attività sportiva.
Che ruolo hanno la fisioterapia e la riabilitazione in caso di infortunio alla spalla?
Negli atleti, la fisioterapia è spesso il trattamento di prima scelta per molte patologie da sovraccarico o microtrauma, tipiche degli sport che coinvolgono gli arti superiori.
È particolarmente indicata in caso di:
- Tendinopatia della cuffia dei rotatori
- Sindrome da conflitto subacromiale
- Instabilità di spalla (soprattutto in caso di microinstabilità ed instabilità multidirezionale)
- Discinesie scapolo-toraciche
- Rigidità o limitazione funzionale dopo infortunio
Con un percorso riabilitativo mirato, il fisioterapista aiuta l’atleta a:
- Ridurre dolore e infiammazione
- Recuperare forza, mobilità e controllo motorio
- Correggere squilibri muscolari e gesti tecnici
- Prevenire recidive e migliorare la performance
- Tornare in sicurezza all’attività sportiva
In molti casi, un intervento fisioterapico precoce permette il recupero senza ricorrere alla chirurgia, garantendo una spalla più stabile e funzionale nel tempo. Il corretto inquadramento da parte di uno specialista è fondamentale per eseguire una diagnosi corretta e scegliere il trattamento più adeguato in relazioni alle richieste funzionali di ogni atleta.
In cosa consiste il trattamento chirurgico in caso di instabilità di spalla?
Visita la pagina dedicata.
In cosa consiste il trattamento chirurgico in caso di lesione del cercine glenoideo e microinstabilità della spalla?
Quando la spalla presenta una lesione del cercine glenoideo (come una lesione SLAP o una lesione di Bankart) associata a microinstabilità, e il trattamento conservativo non è sufficiente, può essere indicato l’intervento chirurgico.
L’obiettivo dell’intervento è quello di ripristinare la stabilità dell’articolazione riparando o reinserendo il cercine lesionato e, se necessario, rinforzando i tessuti molli (capsula e legamenti) che mantengono in sede la testa dell’omero.
L’intervento si esegue in artroscopia, tramite piccole incisioni. Il cercine viene reinserito all’osso glenoideo con delle piccole ancorette riassorbibili ed in alcuni casi si esegue anche una capsuloplastica, cioè un “ritensionamento” della capsula articolare per limitare l’instabilità. Nello stesso tempo, vengono trattate anche eventuali problematiche associate al capo lungo del bicipite, che può essere talvolta interessato nel caso di SLAP o sindromi da overuse, specialmente negli atleti.
I tempi di recupero prevedono una immobilizzazione iniziale con tutore per circa 3–4 settimane, della fisioterapia progressiva per recuperare mobilità, forza e controllo motorio. Il ritorno allo sport avviene generalmente tra i 4 e i 6 mesi, in base al tipo di sport e all’evoluzione del recupero.
In cosa consiste il trattamento chirurgico in caso di lesione della cuffia dei rotatori?
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In cosa consiste il trattamento chirurgico in caso di patologie del capo lungo del bicipite?
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In caso di intervento chirurgico dopo quanto tempo si può riprendere l’attività sportiva?
Il tempo di ritorno allo sport dopo un intervento alla spalla dipende dal tipo di lesione, dall’intervento eseguito e dallo sport praticato.
In generale:
- Sport non di contatto o a basso impatto (corsa, bicicletta, palestra corpo libero…): si può riprendere l’attività dopo circa 3–4 mesi, con progressione graduale.
- Sport overhead o con movimenti esplosivi (tennis, pallavolo, nuoto, baseball, palestra body building…): il ritorno avviene solitamente tra i 5 e i 6 mesi, dopo aver recuperato completamente forza, mobilità e controllo.
- Sport di contatto o ad alte sollecitazioni in carico per le braccia (rugby, arti marziali, ginnastica): i tempi possono allungarsi a 6–8 mesi, per garantire una piena stabilità articolare sotto stress.
In ogni caso, il rientro in campo avviene solo dopo una valutazione medica specialistica, quando la spalla viene valutata come completamente stabile, il recupero della forza è prossimo ad uno stato di normalità ed il gesto tecnico può essere eseguito in sicurezza.