Capsulite adesiva o spalla congelata
Cosa è la capsula della spalla?
La capsula della spalla è una struttura fibrosa che avvolge l’articolazione della spalla, collegando la testa dell’omero alla cavità glenoidea della scapola. Composta da tessuto connettivo denso, la capsula stabilizza l’articolazione, limitando movimenti eccessivi e prevenendo dislocazioni. La parte interna della capsula è rivestita da una membrana sinoviale che produce liquido sinoviale, lubrificando l’articolazione e riducendo l’attrito durante i movimenti. La capsula riveste e protegge anche i componenti interni della spalla, come legamenti e tendini.
Cosa è la capsulite adesiva o spalla congelata?
La capsulite adesiva, o spalla congelata, è una condizione dolorosa caratterizzata da rigidità e limitazione del movimento dell’articolazione della spalla. Questa patologia si verifica quando la capsula della spalla, una struttura fibrosa che avvolge l’articolazione, si infiamma e si ispessisce, provocando aderenze che limitano il movimento. La causa esatta non è completamente compresa, ma può essere associata a traumi, immobilizzazione prolungata, malattie sistemiche (come il diabete) o cambiamenti ormonali, come la menopausa. Può essere di tipo idiopatico, quando non è evidente una causa specifica, oppure secondaria nel caso in cui sia conseguente ad un’altra problematica, come una frattura, una lesione della cuffia dei rotatori o una calcificazione della spalla.
La capsulite adesiva si sviluppa in tre fasi:
- Fase del congelamento (dolorosa): inizia con dolore crescente e progressiva perdita di movimento. A causa del dolore progressivo il paziente è portato a non utilizzare e proteggere il braccio favorendo ulteriormente l’insorgenza di rigidità. Il dolore può presentarsi anche durante la notte, disturbando il sonno.
- Fase della spalla congelata (adesiva): la rigidità è al massimo, con il dolore che può talvolta diminuire, ma il movimento rimane molto limitato. Fase dello scongelamento: la rigidità diminuisce progressivamente e la mobilità della spalla inizia lentamente a migliorare.
L’intera evoluzione della patologia è estremamente variabile e può durare da diversi mesi fino ad un paio di anni. Il trattamento mira a ridurre il dolore e migliorare la mobilità della spalla, accelerando i tempi di recupero.
Quale è la causa della capsulite adesiva?
La capsulite adesiva, o spalla congelata, viene comunemente divisa in idiopatica, quando non è evidente una causa specifica, oppure secondaria nel caso in cui sia conseguente ad un’altra problematica, come una frattura, una lesione della cuffia dei rotatori o una calcificazione della spalla.
Specialmente nei casi idiopatici, la causa esatta alla base della genesi della capsulite non è completamente compresa, ma ci sono diversi fattori che possono contribuire allo sviluppo della condizione:
- Traumi o infortuni: lesioni alla spalla, come fratture o lussazioni, possono innescare il processo infiammatorio che porta alla capsulite adesiva.
- Immobilizzazione prolungata: periodi prolungati di immobilizzazione della spalla, spesso a seguito di un intervento chirurgico o un infortunio, possono aumentare il rischio di sviluppare la condizione.
- Malattie sistemiche: condizioni mediche come il diabete, malattie della tiroide (ipotiroidismo o ipertiroidismo), malattie cardiovascolari, disturbi ormonali sono associate a un rischio più elevato di capsulite adesiva.
- Infiammazione e reazione immunitaria: un’infiammazione cronica della capsula articolare può portare a ispessimento e formazione di aderenze, limitando il movimento. Predisposizione genetica: alcune persone possono avere una predisposizione genetica che le rende più suscettibili allo sviluppo di questa condizione.
- Età e sesso: la capsulite adesiva è più comune nelle persone di età compresa tra i 40 e i 60 anni e tende a colpire più frequentemente le donne rispetto agli uomini.
Nonostante queste associazioni, la capsulite adesiva può svilupparsi anche senza una causa evidente, rendendo la prevenzione e la predizione della condizione difficili.
Quali sono i sintomi tipici in caso di capsulite adesiva?
I sintomi tipici della capsulite adesiva, o spalla congelata, includono:
- Dolore: il dolore è spesso il primo sintomo, inizialmente lieve ma che può diventare molto intenso. È localizzato nella parte anteriore e laterale della spalla e può irradiarsi lungo il braccio. Il dolore tende a peggiorare di notte, interferendo con il sonno.
- Rigidità: una significativa riduzione della mobilità della spalla, rendendo difficili i movimenti quotidiani come sollevare il braccio, vestirsi o raggiungere oggetti sopra la testa.
- Limitazione del movimento: diminuzione graduale della capacità di muovere la spalla, che peggiora nel tempo, limitando ulteriormente la funzionalità.
Questi sintomi si sviluppano generalmente in tre fasi: una fase dolorosa iniziale con progressiva perdita di movimento, una fase di rigidità con dolore che può diminuire ma movimento molto limitato, e una fase di miglioramento graduale della mobilità.
Come si esegue la diagnosi in caso di capsulite adesiva?
La storia clinica del paziente, concentrandosi sul dolore e sulla funzionalità della spalla, e un esame fisico specifico sono fondamentali per un iniziale inquadramento diagnostico.
Normalmente la diagnosi di capsulite è di tipo clinico, basandosi sull’escursione di movimento articolare. Tuttavia, un esame radiografico standard è necessario per confermare la diagnosi e soprattutto escludere altre potenziali cause di dolore e rigidità alla spalla.
Esami di secondo livello come la risonanza magnetica (RMN) o la TAC non sono solitamente indicati.
Possono essere richiesti per valutare in modo più accurato lo stato dei tendini della cuffia dei rotatori o per escludere lesioni associate.
Quale è il trattamento in caso di capsulite adesiva?
La capsulite adesiva della spalla è una patologia benigna e risoluzione spontanea nella maggior parte dei casi. Tuttavia, soprattutto durante le fasi infiammatorie, la sintomatologia può essere molto invalidante con severa compromissione della qualità di vita, richiedendo un trattamento medico. Il trattamento può variare a seconda della gravità dei sintomi e della risposta del paziente alle terapie iniziali.
Nella quasi totalità dei casi, si ottiene una guarigione con un trattamento conservativo, anche se spesso il completo ripristino della funzionalità della spalla può richiedere diversi mesi.
Il trattamento conservativo prevede:
- in primo luogo, riposo e modifica delle attività insieme ad una terapia antidolorifica e antinfiammatoria aggressiva (un farmaco corticosteroideo per via orale) oppure delle infiltrazioni intra-articolari di cortisone in base alle necessità
- superata la fase dolorosa acuta, è necessario iniziare la fisioterapia che rappresenta il cardine del trattamento, eseguendo esercizi di stretching e mobilizzazione articolare per migliorare gradualmente l’escursione di movimento della spalla ed ottenere un ripristino della funzionalità. L’esecuzione di fisioterapia in acqua (idrokinesiterapia) facilita lo svolgimento degli esercizi permettendo un recupero più rapido e meno traumatico.
L’approccio terapeutico conservativo porta ad una risoluzione della quasi totalità dei casi di capsulite: per i casi resistenti, è possibile considerare la possibilità dell’intervento chirurgico.
Consultare un medico specialista per una diagnosi accurata e discutere il piano di trattamento più appropriato è fondamentale per gestire efficacemente la capsulite adesiva.
In cosa consiste l’intervento di artroscopia per tendinopatia calcifica?
L’intervento chirurgico in caso di capsulite adesiva è raramente indicato. Infatti, nella quasi totalità dei casi, si ottiene una guarigione con un trattamento conservativo, anche se spesso il completo ripristino della funzionalità della spalla può richiedere diversi mesi.
Per i casi estremamente resistenti al trattamento conservativo, è possibile considerare la possibilità dell’intervento chirurgico in artroscopia. L’intervento prevede una iniziale mobilizzazione dell’articolazione in tutte le direzioni mentre il paziente è sotto anestesia con lo scopo di rompere le aderenze articolari che bloccano il movimento. In secondo luogo, sempre in anestesia loco-regionale, tramite 2-3 piccole incisioni della cute, viene inserito nella spalla un artroscopio e uno strumento che utilizza delle radiofrequenze per tagliare la capsula articolare inspessita ed irrigidita in modo da ottenere il massimo recupero dell’escursione articolare.
Dopo l’intervento è necessario proseguire fin da subito la terapia riabilitativa di mobilizzazione articolare per evitare il riformarsi delle aderenze articolari.
È importante che relativi rischi e benefici vengano discussi con il medico specialista in modo da intraprendere il miglior trattamento per ogni singolo caso.